13 aprile, 2012

sentimentaaaal come un sogno incompiuuto (cit.)


Io questa mattina ero al bar con un cliente di cui -proprio prprio- non me ne frega un emerito cà.
E la mia mente allora parte per la tangente e rivanga un ricordo che solo la noia imperiale del mio interlocutore poteva rievocare.
Tanto l'interlocutore è vecchio. Brutto. Taccagno. Noioso e paranoico. Presente quelli che vogliono sentirsi dire cento volte cose che sanno già? Presente quelli che ti devono per forza raccontare tutto l'iter che li ha portati a darti un'immaginetta delle balle che fa pure schifo? Io capisco che per te è stato un parto, cliente mio, però vedi io, ecco, per me quella è cacca. 


Dicevo, mi viene in mente che tanto tanto tempo fa io avevo un barista di fiducia che mi faceva sempre i cuoricini sul cappuccino. Anche quando chiedevo caffè e basta lui mi metteva accanto un cappuccino col cuore. 
Si sa, 'ste cose melense a raccontarle dici Cheeeeppalle, cioè dico, che nooooia, tutte le mattine un cuore, inventati una stella. Invece viverle, nonostante il piglio superiore di donnina che non deve chiedere mai mi piaceva un casino. E si vedeva perchè uscivo dal bar con un sorriso da parte a parte.


Un giorno il baldo giuvine mi fa: ma tu lo sai perchè tutte le mattine ti regalo un cuoricino sul cappuccino?
E io: No, ma credo mi piaccia (rufffffiana falsa giuda)
Baldo Giuvine: (ride) perchè mi sorridi sempre
Io: (penso) oddio ma a guardarlo mica è brutto ve' (dico) ....ci vuol poco
B.G.: se ti invitassi a cena?
Io: (panico) (penso) oggesù, dove quando, ma io? non so se mi piaci, andiamo, aspetta, devo ponderare, è vero che mi fai cuori su schiumetta ma io non ho mai pensato, cioè, perfavore dio se esisti fai esplodere il bar (dico) perchè no?


B.G. sorride e mi chiede di aspettare solo un minuto al bancone che tanto lui nel frattempo avrebbe portato cose da bar, su vassoi da bar ad un tavolino del bar.


CAZZO LA PEDANA.


In un nanosecondo mi si ribalta lo scenario, è più basso di me e per fare il fico visto il mio Ok inizia a cantare una canzone di Vasco che più o meno accenna al fatto di aver davanti una femmina che gli piace.


Passi la sindrome di Lilliput ma Vasco non ce la posso fare.


E vissero tutti felici e contenti, io però senza cuore mattutino e coi sensi di colpa perchè non ho più messo piede in quel bar. Brutta pavida e crudele.




... e intanto il cliente parla parla parla "perchè sa, il nostro studio è molto attento a..."

Nessun commento: